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Carso di Komen - Comeno - Quota 308 Pečina
associazione culturale f. zenobi trieste
L'itinerario si svolge sull'aspro carso di Komen-Comeno tra l'abitato di Lokvica-Loquizza e il paese di Kostanjevica-Castagnevizza nei luoghi che videro lo scatenarsi della IX X e XI battaglia dell'Isonzo. Lokvica, punto di partenza, si raggiunge da Gorizia attraverso il valico internazionale di S. Andrea prendendo la strada che conduce a Sempeter poi a Vrtojba quindi a Miren e infine a Lokvica. Da Trieste attraverso il valico internazionale di Fernetti prendendo da Sezana la strada che conduce a Komen poi a Kostanjevica infine a Lokvica. Con la recente entrata della Slovenia nella Comunità Europea sono stati resi liberi al passaggio, anche con la carta d'identità valida per l'espatrio, i valichi secondari di Devetachi e Gorjansko molto agevoli per raggiungere la zona.

Il carso di Komen-Comeno fu teatro di una delle più aspre battaglie. Il 1° novembre del 1916 dopo un devastante fuoco di preparazione d'artiglieria le fanterie italiane della III armata mossero all'attacco in questo settore: era l'inizio della IX battaglia dell'Isonzo. L'assalto fu sferrato da una delle formazione di punta della fanteria italiana: la veterana 45a Divisione che si scontrò, su ciò che rimaneva delle trincee a nord di Lokvica, con la 28a e 44a Divisione a.u. A metà giornata i fanti italiani riuscirono a conquistare le alture del Veliki Hirb q.343, del Pečinka q.292. del Pečina q. 308 e il quadrivio di q. 202 tra Opatje Selo e Kostanjevica causando fortissime perdite nelle fila del VII corpo d'armata a.u.: 1.800 uomini e l'annientamento del 21° Reggimento. A questo punto i comandi a.u. ordinarono il ripiegamento nella seconda linea difensiva, circa 3 km più a est, nei pressi di Kostanjevica, per poi lanciare un contrattacco per cercare di riprendere le posizioni perdute. L'attacco della fanteria a.u. fu contrastato dal fuoco dell'artiglieria italiana e il combattimento infuriò per tutta la notte. All'alba del 2 novembre gli a.u. riconquistarono alcune importanti posizioni catturando anche circa 500 prigionieri. A mezzogiorno la III armata riprese l'azione con il fuoco dell'artiglieria, costringendo gli a.u. a ritirarsi nuovamente sulla seconda linea nei pressi di Kostanjevica, che venne consolidata con l'intervento della 17a Divisione tratta dalla riserva.
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