1914 – 1918 UNO SGUARDO DAL LITORALE
Dolina nel centenario della Prima Guerra Mondiale
Bagnoli della Rosandra - Boljunec 74 – Dolina (Trieste)
Il Comune di S. Dorligo della
Valle – Dolina, pur non direttamente interessato ai fatti d’arme
della prima guerra mondiale era all’epoca parte delle retrovie
del fronte dell’Isonzo (Etappenraum) e i diversi villaggi
ospitavano le più varie strutture militari oltre a essere luogo
di riposo per le truppe del fronte. Il ciglione carsico, in
proseguimento delle linee di avvistamento tra Sistiana e
Prosecco, era stato attrezzato per la difesa. Superando la città
di Trieste in direzione est, si giunge nel territorio del Comune
di S. Dorligo – Dolina. Sopra al paese di Bagnoli - Boljunec c’è
il Monte S. Michele – Sv. Mihael, sede di un dimenticato campo
trincerato; il monte offre un ottimo punto di vista, sia verso
la valle di Zaule sia verso la Val Rosandra – Dolina Glinščice.
Le trincee sono interrate ma il loro andamento è chiaro;
collegate da camminamenti sono disposte su più livelli e
raggiungono anche una breve caverna ricovero. Mancano purtroppo
allo stato attuale della ricerca documenti su di queste difese
accessorie; tra i pochi dati troviamo una mappa conservata
all’Archivio di Stato di Trieste che indica Bagnoli – Boljunec
come sede di un posto di Gendarmeria rinforzato da soldati del
Landsturm, alloggiati negli edifici dell’ex maneggio Val
Rosandra. La mappa indica le stazioni ferroviarie di San
Giuseppe – Ricmanje e di Borst quali sede di una guardia
permanente alle stazioni (Standort einer Bahnhofwache). Le
difese del Monte S. Michele – Sv. Mihael e le poche trincee
della Val Rosandra - Dolina Glinščice proseguono in modo
discontinuo sul Monte Carso e lungo il ciglione della valle di
Ospo – Osp per congiungersi poi alle difese costiere
dell’Istria. Il campo trincerato del San Michele - Sv. Mihael è
raggiungibile sia lungo la strada ex militare che sale da Moccò
sia con il sentiero in direzione della vedetta di Moccò.
Notevole anche la presenza nel cimitero civile del paese di
Bagnoli – Boljunec di un cenotafio in memoria di due soldati
caduti sul fronte galiziano. La mostra si propone, variando il
tema espositivo di anno in anno, di far conoscere le
particolarità della Prima Guerra Mondiale. Così il primo periodo
(1914-15) propone un percorso che accompagni un giovane dai
banchi della scuola al servizio di leva, alle manovre,
illustrando la vita di caserma (primo diorama), per giungere al
momento del richiamo nel 1914. Il secondo diorama mostra un
accampamento sulla strada per Leopoli, mentre le vetrine ci
riportano ai fronti balcanico e galiziano con l’esposizione di
oggetti, stampe, documenti d’epoca. Il successivo periodo
ricorderà la guerra al fronte dell’Isonzo, guerra che ha
direttamente investito il Litorale e la popolazione civile. La
profuganza, la perdita dei beni, la guerra in casa sono gli
effetti primi causati dalla vicinanza del fronte. Seguirà (1916)
l’esposizione sulla guerra in montagna, esperienza nata con la
prima guerra mondiale e che con la stessa termina. Mai prima e
mai dopo un così alto numero di persone sarà costretto a vivere,
lavorare e combattere a quote anche superiori ai 3.000 metri in
tutte le stagioni dell’anno. Il momento successivo (1917)
illustrerà la guerra dei materiali, quando nella 10^ e 11^
battaglia dell’Isonzo il cannone tuonò con una frequenza prima
sconosciuta. L’ultimo periodo (1918 Pietas) sarà contraddistinto
da una riflessione sull’inutilità di tutte le guerre;
l’esposizione verterà sul tema dei caduti, dei cimiteri, del
ricordo. Molto importante a tal proposito la partecipazione
degli abitanti del Comune di Dolina che mettendo temporaneamente
a disposizione della mostra i loro ricordi di quel periodo
lontano consentiranno di creare un percorso ben legato al
territorio dal quale ricavare un volume di memorie locali. La
mostra è didascalizzata in lingua italiana, slovena e tedesca.
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