Nel 1970, ad oltre cinquant’anni
dalla conclusione della Grande Guerra, sull’onda delle
emozioni suscitate dalle allora sentite commemorazioni del
cinquantenario della vittoria, Giulio Bazini aveva dato alle
stampe le sue memorie di giovanissimo combattente: “Da
Venezia a … Venezia - 1915-1918: tra diario e storia le
avventurose vicende di un volontario della Grande Guerra”
(riedite nel 2010, a cura di Franco Bottazzi, con gli
itinerari di visita ai luoghi e la prefazione dello storico
militare Generale Emilio Faldella). L’opera, caratterizzata
dalla resa efficace degli entusiasmi e del sentire di un
giovanissimo studente universitario (18 anni nel 1915),
apprezzata e citata per la particolare precisione nella
indicazione di date, reparti, persone, luoghi e avvenimenti,
costituisce una preziosa testimonianza sia per il lettore
appassionato del periodo, che per l’escursionista che
ripercorre la linea del fronte, riuscendo a contestualizzare
sul campo le memorie del combattente.
Ora, dopo ulteriori 45 anni,
emersi casualmente dall’ archivio di famiglia, vengono
pubblicati per la prima volta, undici racconti del periodo
di guerra, quasi certamente scritti subito dopo le memorie.
I racconti proseguono con alcune poesie del 1969 dedicate ad
un suo affezionato attendente e si concludono con il
“Ritorno al Carso” del 1971.
Gli episodi narrati, denominati
dallo stesso autore “Racconti”, non paiono tuttavia frutto
della pura immaginazione a chi abbia letto “Da Venezia a ...
Venezia”, in quanto sono evidenti le contaminazioni di
luoghi e situazioni già descritte. Probabilmente si tratta
della elaborazione di quanto, visto o udito raccontare
all’epoca, e non poteva trovare spazio nella già corposa
descrizione diaristica del lungo e tormentato percorso
bellico di Giulio Bazini.
Possiamo con certezza affermare
che non tutti i nomi di persone sono di fantasia o alterati,
e ciò grazie, al ruolino miracolosamente conservato della
sezione, comandata dall’allora Sottotenente Bazini, della
577a Compagnia Mitragliatrici FIAT divisionale della Brigata
di Fanteria Lombardia, che riporta il nome del conducente
Pietro Musso e della mula americana Lizzana (anche le
mitragliatrici avevano una denominazione a ruolino “Lei” e
“Sterminio”); anche il racconto “Elena”, futura moglie del
nostro giovane volontario, o “La gara di nuoto”, della quale
l’archivio conserva varie fotografie che ritraggono i
partecipanti.
Storie semplici, quelle narrate
da Giulio Bazini, come erano semplici gli uomini e le donne
che allora vivevano, amavano, soffrivano, aggrappati ad una
vita di precarietà e di speranza, in balia di un conflitto
che aveva stravolto e stroncato vite e rapporti familiari e
sociali, mettendo per quattro anni a nudo sia gli indegni, i
profittatori, gli inetti, i vili, sia i tanti generosi ed
altruisti, animati da ideali e senso del dovere.
Chi ha vissuto quei giorni li ha
portati con sé tutta una vita e alcuni di questi, come
Giulio, li hanno testimoniati scrivendo e conservando con
amore lettere, cartoline, fotografie e documenti.
Giulio Bazini nel 1970 scriveva:
“Non celo la mia intima soddisfazione che anche quando non
sarò più, qualcosa di me resterà a testimonianza della
disinteressata dedizione alla Patria: alla nostra bella e
grande Italia. Resterà la storia della mia partecipazione
alla Grande Guerra (1915 - 18); di uno studente
universitario partito volontario per la guerra nel 1915”.
L’edizione dei Racconti vuol
essere un significativo contributo per continuare il
ricordo, insieme a Giulio, dei tanti ragazzi protagonisti
dell’immane tragedia della Prima Guerra Mondiale, centinaia
di migliaia rimasti con “le scarpe al sole”, poetico
eufemismo di allora per indicare i caduti, e monito di pace
alle future generazioni per non far cadere nell’oblio dopo
le celebrazioni del centenario quello che è stato.
Franco Bottazzi
i tredici racconti:
Mariute la farmacista del Friuli
La maestrina della Vallarsa Le cugine e i moschettieri
Il conducente Musso e la sua mula Lizzana Ivonne e Jeanne
All'insegna del fior nascente La beffa Il tenente
medico kiegsgefangen e la vivandiera Due lettere dal
fronte Elena Una gara di nuoto Al mio primo
attendente Gaetano Pasquali Ritorno al Carso |
|